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Come ha influito la pandemia sul settore assistenziale rivolto agli anziani?

Come ha influito la pandemia sul settore assistenziale rivolto agli anziani?

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quotalo.it pandemia sul settore assistenziale

Pandemia sul settore assistenziale. Dal 2019 ad oggi, ecco com’è cambiata la richiesta per case di riposo ed Rsa da quando è scoppiata la pandemia fino alle somministrazione dei vaccini.

Con la graduale riapertura dall’ultimo lockdown nazionale (9 Marzo 2021), Quotalo.it, portale di ricerca di professionisti, ha analizzato i propri dati a disposizione per darci una panoramica di come e quanto è cambiata la richiesta di strutture per anziani, protagoniste di varie controversie durante questa epidemia.

Pandemia sul settore assistenziale. Il trend della domanda negli ultimi anni

Nel 2019, uno dei servizi più richiesti nel portale è stato quello legato alle case di riposo, dove gli over 70 trascorrono momenti in compagnia e vengono assistiti da personale qualificato in ambito sanitario.

Negli ultimi anni, le strutture per anziani hanno elevato gli standard di comfort e benessere per i propri ospiti offrendo una gamma di servizi accessori per rendere piacevole il soggiorno all’interno della residenza.

Dal 2016 al 2018 Quotalo ha riscontrato una crescita graduale della domanda assistenziale, probabilmente a causa del miglioramento dei servizi delle strutture, grazie alle convenzioni regionali con le singole case di riposo e la detrazione del 19% dall’ISEE per il familiare a carico dell’anziano.

Il 2019 è l’anno in cui è stata registrata una crescita del +51% a livello nazionale e per il 2020 si era prevista una mole di richiesta maggiore, considerati i primi due mesi dell’anno tuttavia così non è stato, a causa della pandemia che ha provocato l’effetto contrario.

Pandemia sul settore assistenziale. Come è cambiata la domanda in tempo di epidemia

In seguito alla propagazione dell’epidemia di Covid-19 in Italia dal marzo a maggio del 2020 le richieste per le case di riposo sono diminuite circa del 35%.

Le cause di questo dato possono essere attribuite a vari fattori tra cui inizialmente l’incertezza degli effetti di questa malattia e successivamente la scoperta della gravità degli effetti sulle categorie di cittadini più fragili come anziani e disabili.

In aggiunta, l’impossibilità da parte di parenti e familiari di poter visitare i loro cari ha senz’altro influito sulla scelta di optare su questa soluzione assistenziale.

Che scenario si prospetta per il futuro?

Nel 2021, Quotalo.it, ha avuto modo di confrontarsi con numerose strutture con cui collabora.

La maggior parte delle RSA ha affrontato la situazione nel migliore dei modi, ovvero essendo categorici nel far rispettare le disposizioni del governo per tutelare la sicurezza dei propri ospiti.

Coloro che sono stati colpiti da questo virus vengono infatti messi in quarantena rispettando e tutelando il bene comune. E’ stato sospeso per un lungo periodo l’accettazione di ospiti nelle strutture, ed ora che gli ingressi sono ripresi, è d’obbligo sottoporsi a quarantena e si richiedono tamponi molecolari, oltre al certificato del vaccino se è stato fatto.

Grazie alla campagna vaccinale si prospetta un ritorno alla normalità ed un progressivo incremento degli ingressi nelle residenze assistenziali che hanno aiutato tante famiglie nella cura dei propri cari nell’ultimo decennio.

Confrontando i dati

Per avere un’idea dell’importante variazione avvenuta tra il 2019 ed il 2020 a livello nazionale, si può consultare la tabella sottostante.

Si può notare come il trend nel 2019 è rimasto costante, mentre nel 2020 si prospettava un miglioramento, tuttavia così non è stato.

In seguito alla propagazione del virus di Covid-19 in Italia, da febbraio ad aprile si nota un decremento del 50%, con un’importante ripresa estiva. Tuttavia si nota una chiusura dell’anno in continua variazione con dei picchi minimi da ottobre e novembre del 2020.

Per andare ad approfondire, Quotalo ha confrontato 3 regioni: la Lombardia per il Nord, il Lazio per il Centro Italia ed infine la Puglia per il Sud.

Dal seguente grafico si nota che, le richieste di preventivo annuali in Lombardia, per il 2020 sono state il 38,5% in meno rispetto al 2019. Per il Lazio a causa del Coronavirus si vede che le richieste sono diminuite di circa la metà dal 2019 al 2020, ed infine la Puglia ha avuto un calo di richieste che si aggira intorno al 29% da un anno all’altro.

Le richieste attuali

Ad oggi, con la campagna vaccinale ancora in corso e la ripresa graduale alla “vita normale”, Quotalo.it ha analizzato i primi dati per i mesi da gennaio ad aprile del 2021 e risulta che il numero di richieste rimane stabile ma con un decremento intorno al 37% rispetto al 2019.

FONTE: www.quotalo.it

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